Tradimenti promesse mancate caos politico questa l’Italia oggi

‘In un tempo antichissimo, la promessa mancata dei politici preludeva al loro linciaggio, inizialmente spontaneo e bestiale, poi ritualizzato. E se nel momento della crisi e della disillusione il legame sociale e la solidarietà di gruppo si erano deteriorati in una diffidenza di tutti contro tutti a rischio di diventare una guerra civile, nel linciaggio del capo, spontaneo o rituale, la solidarietà si ricomponeva. In molte società tribali era previsto che il re regnasse per un periodo predeterminato, dopo il quale era ritualmente ucciso’ (Fornari, 2006; Girard, 1982); oggi si assiste ad un quadro politico veramente deplorevole sotto ogni aspetto, un quadro che non rispecchia l’italiano che lavora, il pensionato che fatica a sopravvivere, un caos politico inaccettabile e indicibile che getta insicurezze, che spinge i giovani ad emigrare per cercare un futuro fuori da una Italia diventata ostile, che spinge il pensionato, per poter sopravvivere, emigrare verso Paesi dove si può vivere dignitosamente,  che spinge l’imprenditoria piccola-media a morire soffocata da balzelli e tasse, nonostante le promesse quasi del tutto mancate,  i tradimenti verso categorie di lavoratori che contribuiscono con fior di quattrini alla contribuzione per poi, arrivati all’età del pensionamento, a lottare per una vecchiaia serena, questo l’Italia oggi e non si può parlare di linciare come nei tempi antichi, però l’arma più efficace e offensiva che il cittadino ha fra le mani è il voto, quel voto per cui si corrompe, si ruba, si tradisce!

Editoriale di ARIELLA GIBELLATO
ITALIA

Lo si vede quotidianamente nelle testate giornalistiche, nelle pagine web, ma chiediamoci cosa vuole realizzare il cittadino votando? vuole realizzare i suoi sogni, cosa buona e giusta, Occorre però che si sia coscienti di questo enorme investimento personale su una persona che, pur sembrandoci sincera e intima, come Obama sapeva esserlo mentre pronunciava il suo celebre discorso, in realtà nulla sa di noi ed è costretto da noi stessi a non essere del tutto sincero, a non dirci francamente c’è poco da promettere e ancor meno da sperare e quello che si può realizzare sarà sempre molto meno di quanto atteso. Nessuno lo voterebbe. Quegli stessi elettori pronti a indignarsi davanti alle promesse non mantenute, presumibilmente non voterebbero un politico che facesse solo promesse certamente realizzabili, ovvero minimali.

Ma allora come ci si dovrebbe comportare? ci si rassegna a questo gioco, poco pulito,  che è la politica di oggi? a queste menzogne che vengono distribuite giornalmente? probabile, ma se vivessimo con maggiore consapevolezza, con una leggerezza più distaccata e razionale, senza essere prede di facili entusiasmi per le promesse fatte da personaggi che si sentono padroni del gioco e sono senza dubbio, oggi, dei buffoni al servizio del dio quattrino, e ci guardassimo bene dalla sterile saggezza di chi non sa dare fiducia negli altri ma, consapevoli, ragionassimo con lucidità sui programmi proposti, senza dare fiducia illimitata ma limitandoci ad osservare l’operato che sia conforme allo scritto forse avremmo una Italia più giusta e libera.

E ricordiamoci così disse Sandro Pertini, VII Presidente della Repubblica,  (n. 1896-m.1990),  amato dal popolo italiano: ‘“Io credo nel popolo italiano. È un popolo generoso, laborioso, non chiede che lavoro, una casae di poter curare la salute dei suoi cari. Non chiede quindi il paradiso in terra. Chiede quello che dovrebbe avere ogni popolo.‘, questo chiede il cittadino, il lavoratore, il pensionato!

Fonte:Linkiesta

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